L’enologia
Il nostro modo di concepire la campagna viene mantenuto anche in cantina, massimo rispetto della materia prima e minimo trattamento di mosto e vino.
“Bisogna far fare all’uva quello che vuole per ottenere vini autentici”
Il viaggio in cantina dell’uva inizia con una pressatura soffice e delicata.
Solo il mosto fiore, estratto e separato dal resto, darà vita ai nostri vini!
La fermentazione
Varie tecniche enologiche danno vita a vini con diverse caratteristiche organolettiche; ne è un esempio la fermentazione in macerazione sulle bucce, a temperatura controllata, eseguita per estrarre maggior composti aromatici e composti antiossidanti.
Manteniamo un collegamento diretto con la campagna, oltre ai lieviti selezionati, usiamo lieviti indigeni provenienti dal nostro vigneto per la fermentazione dei mosti.
La presa di spuma
Solo dopo aver maturato in acciaio per quattro mesi il vino base viene fatto rifermentare in autoclave, con il “Metodo Martinotti”, per creare l’effervescenza. Oltre quaranta giorni di affinamento a freddo. Imbottigliato a freddo e stappato in compagnia.
Metodo ancestrale
Abbiamo riportato alle origini il “Prosecco”, un metodo che racchiude in se una leggera incertezza data la rifermentazione in bottiglia; é in continua evoluzione e maturazione nel corso della sua vita longeva.
Le origini del metodo sono legate ad un territorio e ad una cultura di vignaioli che, a fine ottobre, dopo la vendemmia a la fermentazione non completa, imbottigliava il vino con i suoi lieviti a Pasqua. La primavera e l’aumento delle temperature esterne, risvegliava i lieviti che nutrendosi degli zuccheri residui producevano l’effervescenza. Una volta esauriti tutti gli zuccheri i lieviti cadono sul “FONDO” della bottiglia e vi rimangono finché non viene stappata e bevuta.